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gliatosi di questo, Cosimo il rivestì e diedegli danari.
[269] -Diceva un contadino al Malerba:  Mi basta
che tu mi dia un po di fede  , e  l Franco:  Non te ne
può dare sì poca ch e non te ne dia quanta e n ha! 
[270]  Dicendo uno a Cino, che aveva una coltella: 
Cotesta arme ti sarà tolta  , e rispondendo esso:  Io so-
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Angelo Poliziano - Detti piacevoli
no uso a torle ad altri  , disse Andrea de Medici, cioè il
Butto:  Sì, dal cappellinaio! 
[271]  Un barbiere intagliò una gota, ra-
dendolo, e dimandollo se prima v era schianza: rispose:
 No, ma la vi verrà bene! 
[272]  Cosimo, di qualche uomo pronto et accorto,
soleva dire che egli aveva il cervello in danari contanti.
[273]  Filippo da Gagliano, a uno che diceva non
avere pratica nel fatto delle dame, disse:  Io nonme ne
maraviglio, perché tu stai sempre in sulle conchiusioni!

[274]  Chiedeva il Franco qualche gatta a uno, e, di-
cendo colui:  Io ve ne darò una  , diceva il Franco:  Io
ne vorrei tre o quattro per lo meno  ; e colui:  Che dia-
vol volete voi fare di tante?   Perché una  disse il
Franco  se la mangeranno e topi! 
[275]  Messer Cristofano Landino era in mezzo di
duo preti. Venne un povero a chiedergli limosina, et
egli:  Va in pace, che io non ho danari a lato e costoro
son preti! 
[276]  Per la guerra del signor Gismondo, un Anto-
nello da Furlì, buon condottieri, si fuggì con le paghe da
detto signore. Onde, essendo in casa Cosimo il signor
Ottaviano con altri signori, intra  quali era il signore
Astorre, entrorono in ragionamento di detto Antonello.
Il signore Astorre molto lo lodava, dicendo spesso che
era uomo così sollecito e ripetendo pure questa sua sol-
lecitudine. Disse Cosimo:  Non dite più, signore, circa
cotesto, ché egli ha dimostro ora per esperienza essere
sollecito, essendosi fuggito innanzi al tempo! 
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Angelo Poliziano - Detti piacevoli
[277]  Essendo nato un fanciullo, poi che la madre si
maritò, circa un mese, disse Martino dello Scarfa al pa-
dre della donna:  Fallo fare corriere cotesto tuo nipote,
ché sarà sempre dieci miglia innanzi agl altri! 
[278]  Ragionandosi delle genti del duca di Calabria
nel 1478 e dicendo alcuni che ell erano ottanta squadre,
disse Braccio Martelli che le dovevano essere quarta-
buone, perché così si chiamano certe squadrette piccole
da legnaiuoli.
[279]  Un altro, di un cavallaccio lungo che andava a
pezzi e movevasi in due volte, disse che era un cavallo a
duo tuorli.
[280]  Antonio di Marabottino Rustichi avendo a
cenare con uno e dicendo:  Io comperrò un mazzo di
tordi e tu comperrai dell uve per l agresto  , disse colui:
 Oh, e costeranno più l uve che e tordi!  ; disse Anto-
nio:  Sì, a te, perché e tordi non ti costeranno nulla! 
[281]  Giraldino da Rimini, cortigiano del signore,
piacevole uomo e piccolo, avendo in presenzia a molti
gentiluomini dette alcune novelle, un messer Andrea da
Servigliano, famoso cavaliere ma molto misero, disse: 
Tu sei, Giraldino, sì piacevole, che io credo che non per
altro la natura ti facessi sì piccolo, se non perché l uomo
ti si potessi mettere in borsa per non ti perdere. Io deli-
bero di mettermiti un dì nella scarsella, per averti a mia
posta.  Rispuose Giraldino:  Ohimè no, ché voi non
me ne caveresti mai più! 
[282]  Andando messer Panza Frescobaldi a uccella-
re agli sparvieri in su la ferza del sole, riscontrò un suo
amico, il quale due cose gli appose: l una, ch e troppo si
domesticava con ognuno, l altra, ch egl era fuora quan-
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Angelo Poliziano - Detti piacevoli
do ogni bestia grossa o minuta era ridotta all uggia. Ri-
spuose che della prima si rimarrebbe, se sì tosto non di-
menticassi l accorgersene; l altra non essere vera, essen-
do fuori quel tale.
[283]  Entrorono in un orto di messer Pastore, uo-
mo savio e vecchio, molti sgherri, e, cogliendo e rastrel-
lando sanza riguardo ogni cosa, riscontrorono detto
messer Pastore. E un di loro disse:  Messer Pastore,
questo è un bell orto, e doveresti farlo guardare dì e not-
te!  ; et egli, sanza crollare testa, rispose:  Tardi me
l hai detto! 
[284]  Messer Brunoro Malatesti, uomo dotto e sa-
vio, essendo a un desinare che faceva messer Vanni di
Mugello, fratello del vescovo Andrea, uomo di poca va- [ Pobierz całość w formacie PDF ]

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